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la missione

Totora e Mamara sono due paesi che si trovano nel sud del Perù, a dodici ore dalla città di Cuzco, nella regione dell’Apurimac. Posti ad un’altitudine di 3500 metri circa. La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma molti abitanti parlano ancora il Quechua, una lingua nativa americana.

 

Il clima del posto è caratterizzato dalla presenza di due stagioni: secca, da marzo fino a settembre con temperature più rigide; delle piogge, da settembre/ottobre fino a marzo con precipitazioni quotidiane. A 3500 metri il paesaggio è quello andino, ma il paese comprende anche dei vasti altipiani sopra i 5000 metri, dove vivono isolati gruppi di famiglie che si sostentano attraverso l’allevamento dei lama.

 

Gli abitanti sono i discendenti degli antichi Inca, vivono lavorando e coltivando la terra, per questo sono chiamati campesinos. Tutto il lavoro della terra è fatto a mano utilizzando l’aratro in legno, trainato dai buoi o la chakitaqlla, una zappa tipica. Spesso il raccolto si perde a causa delle siccità o marcisce per la troppa umidità. La povertà della terra, l’altitudine e le tecniche di coltivazione arretrate danno la possibilità di ottenere pochi alimenti: patate, mais e fave. Quindi l’alimentazione è molto povera. La ricchezza della famiglia è data dai pochi animali che riesce ad allevare: pecora, capra, maiale, mucca e gallina. Anche i bambini fin da piccoli contribuiscono ad aiutare le famiglie, portando al pascolo i pochi animali che possiedono, mentre i genitori coltivano la terra. 

Le case sono in pietra con il tetto in paglia, senza servizi igienici e senz’acqua che devono invece recuperare nei
laghi o fiumiciattoli.

totora

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mamara

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