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casa del NIÑO

E’ una casa di accoglienza per bambini orfani di uno o di entrambi i genitori o che hanno ancora la famiglia ma con problemi di povertà, alcolismo e che quindi non riescono a mantenerli. Spesso sono la mamma o il papà a chiedere di accogliere il loro figlio/a proprio perché si rendono conto che non riescono a garantirgli le dovute attenzioni, altre volte il tribunale o le parrocchie che riscontrano situazioni di trascuratezza dei bambini. L’incaricata italiana si chiama Anna Menolfi ed è una ragazza di Brescia che, assieme ad altre due assistenti peruviane e a Giuditta Ropelato, una ragazza originaria della Brianza che ha scelto di fare un periodo di volontariato per due anni e rimarrà fino a fine 2021, accoglie i bambini dal 2017. Di solito il numero dei bambini non supera i 20, attualmente sono 14. La scelta di non allargare troppo il numero di bambini accolti deriva dal fatto di voler mantenere all'interno della casa l'idea di “famiglia”, una sensazione che ai bambini manca a causa della storia che ognuno di loro ha alle spalle.

Anna, Giuditta e le assistenti per questi bambini rappresentano delle “zie”, anche questa scelta è stata fatta rispettando la figura materna, che i bambini hanno ancora o, se è venuta a mancare, sanno comunque che è presente in Cielo. Il rapporto con le famiglie di origine non viene mai interrotto e, durante il periodo delle vacanze, di solito ad agosto e gennaio, tornano a visitarle per qualche giorno. 

Le assistenti sono ragazze peruane che aiutano nel seguire l'educazione e i bisogni dei bambini. Normalmente escono dalle scuole peruviane dell'OMG con diploma di insegnante o sarta e vengono assunte come educatrici. Alcune ragazze decidono, dopo il diploma, di fare un anno di volontariato entrando come aiutanti nella casa.

Questa casa si trova a Chuquibambilla a circa 3 ore di jeep da Totora, fu fondata nel 1968 dalle "Figlie del Crocifisso", un ordine religioso di Livorno, che l'hanno seguita fino al 2017 quando, per mancanza di nuove vocazioni, il vescovo chiese al   

P. Ugo di assumerne la direzione come Operazione Mato Grosso.
Farsi carico di questa casa ha significato portare il metodo educativo che segue lo stile tracciato da P. Ugo De Censi, prete salesiano fondatore dell'OMG. Don Bosco con la sua vita, con il suo metodo, sono stati il filo conduttore di tutta l'opera di

P. Ugo e dell'OMG. I punti fondamentali dell'educazione che sempre il P. Ugo ha raccomandato sono: FARE LE COSE CON ARTE, SILENZIO, LAVORO MANUALE E DEVOZIONE. Si cerca di creare quindi un ambiente molto familiare e cristiano per questi bambini. Chi viene accolto nelle case dell' OMG diventa come un figlio, accudito in tutte le necessità che avrà per la vita.
Sono presenti bambini dagli 0 ai 12 anni; una volta giunti a quest’età vengono inseriti nelle scuole di Don Bosco che ci sono nelle nostre missioni: questo perché possano vivere con ragazzi della loro età e possano ricevere una buona istruzione ed
imparare anche un lavoro, per essere autonomi già dopo la scuola. 

La Casa si sostiene esclusivamente con donazioni provenienti dall'Italia o dal Perù, ma non ha nessun aiuto statale che sia peruano o italiano.

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